lunedì 2 maggio 2016

Osimo romana: Le fonti principali

Fonte Magna
Molte sono le fonti della città di Osimo, per questa sua ricchezza di acqua i Romani scelsero di insediarsi lì e non in altre colline circostanti. Oggi la maggior parte delle fonti sono  se non in completa decadenza, sicuramente in disuso, ma con l’aiuto della memoria storica di qualche appassionato e delle fonti storiche è ancora possibile rintracciarle. 

Tra le fonti più importanti ci sono:

La fonte di Porta Musone;
Fonte Magna;
Fonte del Pelo;
Fonte del Guazzatore;
Fonte Cesa o del Borgo;
Fonte del Tesoro.

Queste fonti furono costruite intorno alle sorgenti  che sgorgano dai pendii della  collina.

Esse hanno un valore storico-sociale molto importante:
-servivano come approvvigionamento idrico; 
-venivano usate come lavatoi pubblici.

Oggi è facile usare l'acqua corrente in casa come in bagno, in cucina, per la lavatrice...

Invece fino a poche decine di anni fa nelle abitazioni l'acqua veniva messa in recipienti per lavarsi e veniva rimpiazzata solo dopo averla esaurita. Le fonti erano affollate per il fatto che tutti andavano ai lavatoi.


Fonte del Pelo
Esploriamo le fonti 
La prima fonte è quella di Porta Musone che si trova all'esterno della porta romana che si chiama allo stesso modo, a ridosso delle mura. Oggi la parte della tettoia non c’è più, rimangono le vasche, non in buono stato.
La seconda è Fonte Magna cioè grande; si trova sotto le fondazioni delle mura romane che da oltre duemila anni resistono benissimo agli attacchi del tempo.  La  fonte si dice  Magna perché vuol dire la più importante. Pare che i cavalli del condottiero Pompeo Magno si stanno abbeverati proprio a questa fonte. Resta ancora il calcestruzzo di mano romana da cui sgorga il getto d’acqua. 
La terza è la Fonte del Pelo, si trova anch'essa sotto la strada di Fonte Magna. Si chiama così perché poco sopra c’erano quelli che gli osimani chiamano ancora oggi “i macelli” cioè il mattatoio. I peli dei suini, utilizzati poi per realizzare pennelli, venivano lavati proprio in questa fonte, che quindi, per questioni igieniche non veniva usata per l’approvvigionamento idrico né per lavare la biancheria o i vestiti; il sangue degli animali poi richiamavano animali e insetti poco simpatici. Oggi il getto d’acqua è notevolmente inferiore a quello delle origini, perché il manto stradale coperto di bitume impedisce all’acqua piovana di filtrare nel suolo.
Fonte del Guazzatore
La quarta fonte è quella del Guazzatore che presenta tre archi con le relative vasche; è abbastanza ben conservata, anche se ormai l’acqua non sgorga quasi più e le vasche sembrano ricoperte da un manto di velluto verde. Queste fonti si trovano lungo la via Guazzatore che non prende il nome da un personaggio famoso bensì dalla “guazza” che rendeva fangosa la strada. prima di essere asfaltata. Gli osimani di una certa età però chiamano questa strada “le fonti” proprio per la presenza di questa importante struttura.
Poi c'è la Fonte del Borgo, era la più usata specie dai barghigiani che l’avevano vicina; aveva un getto d'acqua molto abbondante, era frequentata da tutta la popolazione anche per innaffiare gli orti e per abbeverare gli animali.
L'ultima fonte è quella del Tesoro, il suo nome dovrebbe derivare da qualche tesoro trovato lì; in effetti quella zona, circostante la chiesetta di Roncisvalle, era ricca di ville di nobili romani. In realtà le sorgenti d’acqua qui sono due, ma tutto è lasciato abbastanza in decadenza.                                       Come avete visto le fonti ad Osimo sono molte e quelle che abbiamo descritto non sono tutte.       
   
Gemma Bellaspiga, Camilla Guerrini e Emma Pesaresi
1AK - 1BK

Bibliografia di riferimento:
Don Carlo Grillantini, Storia di Osimo, Voll.I-II
Assessorato alla pubblica Istruzione e Attività Culturali di Osimo, Osimo amore mio
Gino Vinicio Gentili, Auximum (Osimo)

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